"Se non differenzi la colpa non e' mica mia!" |
Sarebbe necessario che a Casalecchio tornassimo a valorizzare l'utilita' del
suolo pubblico per lo svolgimento di un servizio di pubblica utilita'
fra i piu' importanti: la raccolta dei rifiuti.
C'e'
chi ha difeso l'acqua pubblica dagli interessi delle lobby. Altri
cercano di preservare il territorio dalle mire degli affaristi costruttori (anche
quando sono “vicini” alle amministrazioni locali). Rivalutare il
ruolo che il suolo pubblico puo' ricoprire per riconciliare la
cittadinanza con la raccolta differenziata, e rendere
migliore il quotidiano di tutti, appare non solo compatibile, ma del tutto coerente con scelte di
tutela ambientale e impegno civico.
D'altra parte e' indispensabile liberare le nostre case da cumuli di rifiuti maleodoranti, che nessuna societa' civile potra' mai associare all'idea di abitare.
D'altra parte e' indispensabile liberare le nostre case da cumuli di rifiuti maleodoranti, che nessuna societa' civile potra' mai associare all'idea di abitare.
Si e' sentenziato: non e' possibile raggiungere alte percentuali di differenziata con contenitori stradali. Non si sale oltre il 40%, percio' i rifiuti differenziati debbono essere tenuti in bidoncini collocati in casa. Ma e' proprio vero? Non e' necessario essere tecnici del settore per sapere che le cose non stanno cosi': abbiamo gia' riportato alcuni casi che dimostrano il contrario ed altri sono a portata di mano.
La Provincia di Modena ha diffuso i dati della differenziata 2013 raggiunta dai suoi 47 comuni. Approfondendo a campione, si ricavano dati interessanti sulla presunta accoppiata cassonetti-fallimento della differenziata. Qualche elemento 2013 che dimostra il successo di comuni impostati integralmente, o in grandissima prevalenza, sui cassonetti stradali:
Spilamberto: 64,7% di differenziata. Dal 17 marzo scorso e' perfino partita la rimozione delle calotte sperimentali posizionate su alcuni cassonetti dell’indifferenziato per costringere a sversare piccole quantita': i risultati sono infatti gia' ottimi. Il porta a porta e' riservato alle zone artigianali.
Castelvetro: 69,8% di differenziata. Fin dal 2010 e' stata prevista un'ampia serie di sgravi anche consistenti sulla tariffa rifiuti, per i cittadini piu' virtuosi o piu' svantaggiati.
San Cesario sul Panaro: 73,6% di differenziata. Il blog se n'era gia' occupato; e' ora risultato il terzo comune piu' riciclone della provincia di Modena nel 2013! I cassonetti disponibili sono perfino stati resi piu' grandi. Esistono incentivi (punti-tessera) per i cittadini piu' virtuosi; il porta a porta e' limitato a carta e cartone.
Si tratta di comuni medio-piccoli e a bassa densita' abitativa (tutti gestiti da Hera). Potenzialmente sarebbero anche stati candidabili al porta a porta integrale, invece le loro amministrazioni hanno scelto di non stravolgere le vite dei cittadini e hanno ottenuto ugualmente eccellenti percentuali di differenziazione dei rifiuti.
Piu' simili alla tipologia di Casalecchio sono Formigine (oltre 34.300 abitanti) e Sassuolo, 39.800 abitanti e densita' di 1034 per kmq. Ecco le loro performance 2013:
Formigine: 66,1%. Solo la carta si raccoglie col porta a porta: tutto il resto con cassonetti stradali raggruppati in "stazioni ecologiche di base".
Sassuolo: 60,6%. Anche qui servita da Hera con cassonetti raggruppati in “stazioni di base”.
Non potendo concludere che la provincia di Modena si trova, in realta', nella terra del mago di Oz, bisogna mettere in dubbio le certezze dei detrattori pregiudiziali del contenitore stradale e riflettere se, invece, a Casalecchio non sono finora del tutto mancati alcuni passaggi essenziali. Per esempio considerare la tipologia urbanistica; fissare obiettivi progressivi, condivisi e realistici (voler bruciare le tappe non paga); rendere comodo lo sversamento; incentivare anche economicamente i cittadini alla differenziazione.
Molto meglio, allora, darsi da fare per trovare la ricetta giusta per Casalecchio, in ogni caso restituendo allo spazio pubblico quello che del tutto impropriamente e' stato reso un onere (un fatto) privato dei cittadini.
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