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14.8.13

Tra il rusco e il brusco

Per rinfrancar lo spirito a ferragosto, pubblichiamo una rima umoristica, leggerina e impertinente, pervenuta al blog. E' stata certamente ispirata dall'ozio, padre dei vizi; presto, pero', seguiranno dei post piu' seri e sostanziosi.
Siamo dalle parti dell'Alighieri... pare!



"Io m'aggiravo per girone ignoto
ne' sapevo chi pena li' scontava
cosi' chiesi a Virgilio, mio piloto.
Rispose quegli: "Chi piu' in alto stava
e piu' insensate baggianate impose
ora qui porta tutti i suoi fardelli."

Allora vidi affacciarsi da un pertugio
un vison scuro che mi fa: "Grasselli!
L'assessore fui io, altra Beatrice
da quella cui cantavi gli stornelli!
Sto rinchiusa cosi', in questa cornice
non piu' grande di metri uno per tre,
per quel che feci ai miei casalecchiesi.
Mi danno a pranzo pane con radice
per risparmiar cosi' la ciodue,
e da bere un ditale mezzo pieno
onde evitar di prosciugare il Reno.
Per cena quotidiana son serviti
pisellini in salsa d'uva passa
impanati in granelli di sabbione.
Ogni grano respinto e non mangiato
ben lavare degg'io pel carceriere,
poi lucidarlo con tela di broccato
ed introdurlo in bidoncino apposta
a seconda del diametro e del peso.
Ventotto me ne han messi in questa cella!
E guai se sbaglio! Punizione tosta!
Nella notte, alle quattro e ventitre',
passa un carretto a ritirare i grani
del diametro di micron milletre,
alle cinque e diciotto pei mediani
vien Belzebu' a fa anche latrare i cani,
e caro Dante, solo perche' e' lei,
le fo grazia degli altri ventisei.
Ahime' che brutta cosa l'esser morta
senza aver riformato il porta a porta!
Che' se tornassi, giuro sui distretti,
come case farei li cassonetti!".

Mi risveglio' dall'orrida visione
un lezzo proveniente dal bidone:
tre giorni di residui di salmone.

Ma infine verra' il di' dell'elezione!"


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