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29.11.13

Gli integralisti della differenziata non servono piu': "il 65% si potra' raggiungere nel 2020"

Ancora un volta il settimanale nazionale "L'Espresso" dimostra di saper stare sul pezzo e di cogliere prima degli altri l'importanza di accadimenti inosservati dai piu'. E' il caso di un breve articolo che presto allegheremo e che titola cosi': "Raccolta differenziata: cari Comuni non correte".

La notizia e' molto importante per chi segue le zoppicanti e a volte anche fantozziane vicende della raccolta differenziata nei nostri centri cittadini. La riportiamo in estrema sintesi, citando e nerettando dall'"Espresso":

"Il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando ha spostato le lancette dell'orologio: i comuni italiani potranno raggiungere con comodo i livelli minimi di raccolta differenziata previsti per legge. Avranno tempo tempo fino a tutto il 2014 per raggiungere quota 35 per cento, il 2016 per il 45 e addirittura il 2020 per il 65%, obiettivo che era stato previsto per la fine del 2012".


Da "L'Espresso" del 28.11.2013


Il testo citato dall'articolo e' il "Collegato ambientale alla legge di stabilita'", approvato dal Consiglio dei Ministri il 15 novembre scorso, art.15 (espresso in stretto burocratese e cosi' spiegato).

Sono abbastanza chiare le implicazioni? Per come la capisce il blog, Casalecchio, che secondo l'ultimo Rapporto Arpa stava al 40,5% di differenziata, potrebbe tornare al sistema misto sacchi-cassonetti stradali, che adottava fino all'aprile 2013, quando e' stato applicato il famigerato porta a porta integrale, e tenerselo ancora per qualche tempo senza conseguenze di legge! E per fare un esempio anche Budrio, che il 35% l'aveva superato benche' di poco (35,6%), non sarebbe obbligato a migliorare di 10 punti la sua performance fino al 2016.

Intendiamoci bene: non vogliamo dire affatto che siamo lieti di rinunciare, finche' possibile, ad ottenere risultati migliori nella percentuale di differenziata!

Diciamo invece che si puo' fare a meno di lanciare crociate da ultima spiaggia, tanto fanatiche quanto improvvisate nei metodi, al grido di "comunque la legge lo impone"! Le amministrazioni si possono prendere tutto il tempo necessario per fare con ponderatezza tutto quanto finora non e' stato fatto (ma crediamo si possa ancora fare!) a Casalecchio di Reno:

- COINVOLGERE la cittadinanza, sia richiedendo un maggiore impegno per dare piu' efficienza al sistema tradizionale, sia, qualora davvero non si possa evitare di cambiare, favorendo la partecipazione in fase di progettazione dei nuovi sistemi, senza limitarsi ad informare la cittadinanza di come la sua vita quotidiana sara' stravolta;

- STUDIARE seriamente la grande varieta' di approcci possibili, tenendo presenti le esperienze internazionali e le specificita' del territorio; 

 - praticare la SPERIMENTAZIONE dei molti metodi esistenti e dare trasparenza assoluta ai risultati conseguiti, prima di assumere decisioni definitive;

- prendere le decisioni principali in sede politico-amministrativa locale - ne' a livello sovracomunale, ne' con l'ingombrante partecipazione del gestore della raccolta;

- applicare INCENTIVI a chi piu' differenzia e non piu' tasse per tutti a fronte di servizi peggiori;

- decidere a chi affidare l'APPALTO della raccolta in regime di vera concorrenza e trasparenza, sulla base di un capitolato deciso dagli amministratori locali e non dai gestori o da altri soggetti politici.


E scusate se e' poco!


4 commenti:

  1. Non sono per nulla d'accordo con questo post, anche se vi seguo da un po' perché sento, come tanti, il disagio di un sistema di raccolta evidentemente impostato male. Il fatto che oggi ci siano problemi a livello locale e che il governo nazionale ci abbia abituato ai rinvii perché non è in grado di assumersi impegni e responsabilità, non vuol dire che dobbiamo tenerci "per qualche tempo" ancora i vecchi sistemi che non differenziavano a sufficienza. Ci sono molti metodi per migliorare la differenziata evitando i disagi di Casalecchio; un esempio in trentino, con i cassonetti a chiave elettronica a e la tariffazione sull'indifferenziato che spinge i cittadini a differenziare, senza la raccolta porta a porta. Le critiche all'attuale sistema vanno accompagnate da proposte credibili (che non ho visto nella vostra petizione e quindi mio malgrado non ho firmato), non da generici appelli al rinvio a data da destinarsi.

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    1. Gentile lettore, il suo utile commento mi da' il destro per spiegarmi meglio, cosa che faccio molto volentieri. Evidentemente il senso di questo post, o forse dell'articolo dell'Espresso che peraltro pochissimi hanno ripreso sulla stampa nazionale, non e' stato sufficientemente chiaro. Come blogger sono perfettamente d'accordo con lei sull'assoluta necessita' di una profonda revisione del sistema del porta a porta adottato a Casalecchio. Se vorra' leggere i numerosi post nella rubrica "metodi" di questo blog, trovera' che da un anno a questa parte abbiamo cercato e diffuso molte soluzioni alternative adottate in altre parti d'Italia, quasi tutte di successo: evidentemente perche' le amministrazioni interessate sapevano quello che facevano quando hanno impostato variazioni profonde in un servizio cosi' impattante come quello della raccolta rifiuti. A differenza del Comune di Casalecchio di Reno. Per quanto poi riguarda il rinvio deciso a livello nazionale, non si puo' lodare il rinvio in quanto tale, ma nel contesto del brutto pasticcio con cui si convive a Casalecchio, credo si possa considerarlo una positiva opportunita' per ripensare la questione col tempo necessario. Questo era il senso delle mie parole e sono certa che, se vorra' rileggerle, trovera' sostanziali consonanze con le sue valutazioni.

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    2. P.S.: Ricordo per chiarezza che, come gia' spiegato, la petizione popolare inizialmente promossa in modo congiunto da tre forze politiche casalecchiesi di diverso orientamento politico, non mi annovera fra i suoi promotori - semplicemente perche' non mi dedico alla politica.
      Fra i suoi sostenitori, sicuramente si'.

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  2. Faccio chiarezza anche io, rispetto al mio precedente post: è vero che in questo blog sono state riportate altre esperienze più efficaci di quella implementata a casalecchio, invece la petizione invitava l'amministrazione solamente ad un ritorno al passato (es. di nuovo i cassonetti di plastica e carta, eliminati già diversi anni fa e che non hanno nulla a che vedere col disagio del porta a porta e nessuna proposta alternativa per migliorare la differenziata). Ecco perché secondo me l'hanno firmata in pochissimi e non ha inciso nelle scelte dell'amministrazione. Il senso attendista di questo post sembrava quasi avallare questo desiderio di ritorno al passato, ma ammetto che lei non c'entra nulla con la petizione di forze politiche che apparentemente hanno le idee ugualmente poco chiare in quanto a raccolta differenziata. In sintesi sembra ci sia un vuoto di rappresentatività politica in merito alle aspettative di molti cittadini. Cordialmente

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