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18.3.13

Primo: cominciare dalla fine

Viene spesso ricordato che l'origine della differenziata "spinta" fino alla frazione piu' sgradevole, quella organica, e' richiesta da normative europee. Lasciamo stare che sono state pensate dove si vive anche cosi'

e il caldo e' un'ipotesi lontana: funziona come quando si sono prescritti gli anabbaglianti accesi di giorno perche' in nord Europa fa buio presto, cosi' e' se vi pare, se non vi pare vi multiamo e facciamo anche due lire.

Le leggi italiane (DLgs 152/2006 e poi DLgs 205/2010) hanno recepito, come dovevano fare, le normative europee. Che cosa prescrive pero' l'Europa, in tema di rifiuti? Prima di tutto una cosa definita "la gerarchia dei rifiuti" (art.4), in altri termini una politica degli scarti fatta con queste priorita':

"a) prevenzione dei rifiuti b) preparazione per il riutilizzo [oggi: "fatevelo in casa"] c) riciclaggio d) recupero di energia c) smaltimento".

Se guardiamo al quotidiano, qual e' il passaggio non pervenuto? Si', giusto: la prevenzione dei rifiuti all'origine!

Recentemente ho acquistato una cartuccia di toner con la marca "di una nota catena di supermercati" che spesso vanta particolare attenzione all'ambiente.
Per raggiungere l'ambita cartuccia ho smontato nell'ordine:
- una specie di blister di plastica rigidissima (-> smaltire con la plastica) grande almeno 4 volte il contenuto, ottima pero' per poter appendere l'oggetto e dargli visibilita';
- una "fodera" di cartoncino + un foglietto di istruzioni (-> smaltire con la carta) 
- un portacartuccia dello spessore di ben 3 mm (-> plastica)

Ognuno potrebbe aggiungere i casi che meglio crede.
Adesso, io non so se mi sono perso qualcosa di importante, pero' secondo una fonte attendibile come il Report ARPA 2012, sembra che l'unica azione che la nostra Regione ha intrapreso sul fronte della riduzione all'origine sia stata "la realizzazione di alcuni centri del riuso e di distributori automatici di acqua per favorire il minor consumo di bottiglie di plastica" (p.10).
Non mi risultano neanche iniziative del governo nazionale, per la verita'.

Non sarebbe meglio cominciare con la prevenzione dei rifiuti all'origine, e solo dopo scaricare sul cittadino l'onere di fare la differenziata spinta? Giammai! Saltato il passaggio numero uno, grande pestaggio sul passaggio n.2. Vedere p.10 del Report ARPA, risparmio i dettagli, vuol dire che in questa regione tu, cittadino colpevole produttore di rifiuto, sei tracciato fino alla mamma per sapere quanta e quale monnezza produci, nonche' dove la metti. E te la preleviamo pure col contagocce, cosi' te l'annusi fino alla nausea (e noi risparmiamo due lire).
"Ma io trovo un sacco di scarto di imballaggi!" Beh, peccato, la fase della prevenzione per ora non e' partita.

I cittadini presto pagheranno la tariffa rifiuti secondo una quantita' che proverra' da loro, ma che in buona parte viene decisa da altri, i produttori dei beni.
Siamo rimasti col cerino in mano: cornuti, mazziati e possibilmente contenti, "che", cantava Dario Fo, "il nostro piangere fa male al re"!


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