Dal posizionamento di bidoni condominiali per l'organico derivera' liberta' totale di sversamento dell'organico dagli appartamenti e ne godranno in modo particolare tutti coloro che vivono in pochi metri quadrati, senza giardino o terrazza e magari con tempi di vita complicati.
Questo beneficio importante, pero', si otterra' soltanto se all'interno dei condomìni verra' trovato l'accordo sulla gestione del bidone. E qui le cose possono essere meno semplici: vuoi perche' la maggioranza condominiale potrebbe non raggiungere quella necessaria per l'assegnazione del bidone; vuoi perche', anche a bidone assegnato, la poesia della liberta' in appartamento dovra' incontrarsi con la prosa della gestione del bidone (120 litri di organico potenziale, che, notare bene, non verra' svuotato piu' spesso di adesso).
Chi sara' responsabile del bidone rispondera' per l'uso che ne faranno tutti i condòmini? Certamente lo dovra' lavare regolarmente, esporlo su strada negli orari giusti e poi riportarlo su suolo privato. Se non ci sara' un condòmino disposto a farlo, si potra' delegare questo compito ad altri esterni al condominio? Se si', quasi certamente non sara' gratis.
Inoltre, chi dispone di ampi spazi condominiali avra' probabilmente pochi problemi a collocare il bidone dove non rechi fastidio a nessuno, ma nel caso di spazi comuni "giro-palazzo", frequenti a Casalecchio, la situazione potrebbe essere molto meno semplice da gestire.
Ci auguriamo che questo non avvenga, ma ricordiamo che cosa rispose l'allora sindaco Gamberini durante una delle "animate" assemblee di presentazione del sistema attuale, a un cittadino che proponeva i bidoni condominiali. Piu' o meno: "Questo al momento non lo vogliamo fare, perche' l'esperienza di Sasso Marconi ha dimostrato che cosi' si puo' creare un'alta conflittualita' condominiale".
Ci chiediamo allora se non era - se non E' - proprio possibile sperimentare almeno alcune proposte degli altri soggetti politici di Casalecchio, che hanno all'attivo mesi di riflessione e di dialogo coi cittadini su questo tema; proposte ad esempio di isole ecologiche di quartiere, di isole interrate e di altro ancora.
In attesa che l'ascolto "si perfezioni", e che la giunta decida di uscire definitivamente dalla trincea, crediamo non sbaglino Erika Seta e gli altri soggetti politici che la appoggiano, a mantenere aperta per il futuro la possibilita' di lanciare il referendum tra i cittadini, cosi' da potersi piu' avanti esprimere almeno pro o contro il sistema che ci ha cambiato la vita quotidiana.
Per finire un dettaglio... che dettaglio ci pare non sia.
La giunta annuncia l'istituzione del "volontario ecovicino" "come sentinella attiva di caseggiato" (sic!).
In attesa di sapere esattamente quali funzioni dovrebbe svolgere questa figura, diciamo cosi', molto singolare, crediamo che il nome dell'"ecovicino" dovrebbe essere PUBBLICO per tutti i condomìni o gli altri ambiti sui quali il cui il comune gli affida competenze.
Speriamo che questi "ecovicini" siano pubblicamente noti, altrimenti la storia ricorda molto la CEKA di staliniana memoria... Oppure i "guardiani della rivoluzione", visto anche l'atteggiamento dell'assessore Grasselli, che più talebano di così non si può.
RispondiEliminaIndubbiamente l'assessore non eletto, che dovrebbe essere di sinistra, ha toccato il fondo (e sta anche incominciando a scavare...)
Da persona di sinistra compatisco veramente quello scarso 3% che l'ha votata...