Ancora una volta si deve leggere il
“Resto del Carlino” per veder riconosciuto spazio a proposte e
orientamenti diversi da quelli dell'establishment politico locale,
anche in materia di raccolta differenziata. La giornata di ieri e'
stata fantastica da questo punto di vista. Sul supplemento dedicato
a Casalecchio e Valsamoggia e' uscita un'inchiesta a firma di
Gabriele Mignardi, divisa in due parti. Nella prima sono stati
presentati i dati di raccolta dei vari metodi applicati a
Monteveglio, Crespellano, Zola Predosa, Sasso Marconi, Monte S.
Pietro; diversi commenti sulle varie situazioni anche in materia di
gradimento dei cittadini, e per concludere un lungo paragrafo dedicato a Casalecchio
e alle polemiche in corso. Sempre per Casalecchio una dichiarazione di
Federico Caselli della Lega Nord riporta: “Siamo favorevoli alla
raccolta differenziata. Che pero' va fatta con costi piu' bassi e con
un sistema calibrato sulle caratteristiche urbanistiche ed abitative
di Casalecchio. [...] Si deve porre attenzione alle esigenze igienico
sanitarie poste dai rifiuti organici per i quali si possono mantenere
specifici cassonetti”. E meno male!
La seconda parte e' un'intervista a
Milena Zanna, sindaco di Castello di Serravalle (BO). Questo piccolo
comune-fenomeno e' passato in sei mesi dal 33% a quasi l'80% di
differenziata mantenendo i contenitori per l'indifferenziata (tipo “a
calotta”, sempre fornito da Hera) e fornendo novanta isole
ecologiche per la differenziata, accessibili 24/24 h. Incredibile ma
vero: sono anche diminuiti i costi! Ci piace!
A p. 23 del fascicolo locale ordinario,
Nicodemo Mele ha intervistato il sindaco di Monte S. Pietro rispetto
alle richieste delle minoranze consiliari di ripristinare le isole
ecologiche, anche a fronte di un numero di prelievi ritenuto
insufficiente. Le 500 firme finora raccolte in questo senso non sono
state sufficienti ad ottenere l'ok dal sindaco Rizzoli.
Riporteremo presto i due primi articoli
per chi ancora non li conosce.
Da parte sua il blog presenta il caso
di Rimini, oltre 144000 abitanti e densita' di 1074 ab./km².
Rimini e' oggi a un soffio dal raggiungimento della percentuale del
65% richiesta dalle normative, col suo ottimo 60% di differenziata. E
ha ottenuto questo obiettivo con flessibilita' e saggezza. Da un sito collegato al Comune: “Nella città di Rimini è stato sviluppato
un sistema di raccolta specifico a seconda dell’area in cui è
applicato, al fine di raggiungere l’obiettivo minimo normativo di
raccolta differenziata. [...]
- Nell’area turistica, che interessa il 17% della popolazione residente e con maggiore numerosità di strutture alberghiere ed esercizi commerciali è stato ritenuto più indicato il sistema di raccolta di tipo domiciliare;
- Nell’area residenziale, che presenta una maggiore concentrazione di utenze domestiche (68% della popolazione) e nella quale la viabilità consente la circolazione di mezzi di maggiori dimensioni, è stato adottato un sistema di tipo stradale con calotta.
- Nella zona extraurbana (11% della popolazione) è
attivo un sistema di raccolta stradale.
Dal 2009 ad oggi il Comune di Rimini, a
seguito dell’applicazione del sistema con calotta nell’area
residenziale, ha incrementato la propria raccolta differenziata di 16
punti dal 44 % del 2009 al 60% attuale”. Intendendo migliorare
ancora nel centro storico, “e con lo scopo principale di migliorare
il decoro”, ha applicato un sistema a contenitori mobili dopo aver
considerato alternative sofisticate e ascoltato attentamente
l'utenza.
Consigliamo di vedersi direttamente il sito, http://recuperacentrostorico.wordpress.com/proposta-1-raccolta-porta-a-porta/
, anche per trovare ribadito “che nella scelta di un sistema di
raccolta dei rifiuti è necessario considerare diversi
fattori: densità abitativa; distribuzione di utenze
domestiche e non domestiche; caratteristiche della viabilità
e dell’area interessata”.
Altro che “caterpillar” alla
casalecchiese!
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