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20.1.13

Inchiesta sul "Carlino"; per esempio: Rimini

Ancora una volta si deve leggere il “Resto del Carlino” per veder riconosciuto spazio a proposte e orientamenti diversi da quelli dell'establishment politico locale, anche in materia di raccolta differenziata. La giornata di ieri e' stata fantastica da questo punto di vista. Sul supplemento dedicato a Casalecchio e Valsamoggia e' uscita un'inchiesta a firma di Gabriele Mignardi, divisa in due parti. Nella prima sono stati presentati i dati di raccolta dei vari metodi applicati a Monteveglio, Crespellano, Zola Predosa, Sasso Marconi, Monte S. Pietro; diversi commenti sulle varie situazioni anche in materia di gradimento dei cittadini, e per concludere un lungo paragrafo dedicato a Casalecchio e alle polemiche in corso. Sempre per Casalecchio una dichiarazione di Federico Caselli della Lega Nord riporta: “Siamo favorevoli alla raccolta differenziata. Che pero' va fatta con costi piu' bassi e con un sistema calibrato sulle caratteristiche urbanistiche ed abitative di Casalecchio. [...] Si deve porre attenzione alle esigenze igienico sanitarie poste dai rifiuti organici per i quali si possono mantenere specifici cassonetti”. E meno male!

La seconda parte e' un'intervista a Milena Zanna, sindaco di Castello di Serravalle (BO). Questo piccolo comune-fenomeno e' passato in sei mesi dal 33% a quasi l'80% di differenziata mantenendo i contenitori per l'indifferenziata (tipo “a calotta”, sempre fornito da Hera) e fornendo novanta isole ecologiche per la differenziata, accessibili 24/24 h. Incredibile ma vero: sono anche diminuiti i costi! Ci piace!

A p. 23 del fascicolo locale ordinario, Nicodemo Mele ha intervistato il sindaco di Monte S. Pietro rispetto alle richieste delle minoranze consiliari di ripristinare le isole ecologiche, anche a fronte di un numero di prelievi ritenuto insufficiente. Le 500 firme finora raccolte in questo senso non sono state sufficienti ad ottenere l'ok dal sindaco Rizzoli.

Riporteremo presto i due primi articoli per chi ancora non li conosce.

Da parte sua il blog presenta il caso di Rimini, oltre 144000 abitanti e densita' di 1074 ab./km². Rimini e' oggi a un soffio dal raggiungimento della percentuale del 65% richiesta dalle normative, col suo ottimo 60% di differenziata. E ha ottenuto questo obiettivo con flessibilita' e saggezza. Da un sito collegato al Comune: “Nella città di Rimini è stato sviluppato un sistema di raccolta specifico a seconda dell’area in cui è applicato, al fine di raggiungere l’obiettivo minimo normativo di raccolta differenziata. [...]
  1. Nell’area turistica, che interessa il 17% della popolazione residente e con maggiore numerosità di strutture alberghiere ed esercizi commerciali è stato ritenuto più indicato il sistema di raccolta di tipo domiciliare;
  2. Nell’area residenziale, che presenta una maggiore concentrazione di utenze domestiche (68% della popolazione) e nella quale la viabilità consente la circolazione di mezzi di maggiori dimensioni, è stato adottato un sistema di tipo stradale con calotta.
  3. Nella zona extraurbana (11% della popolazione) è attivo un sistema di raccolta stradale.
Dal 2009 ad oggi il Comune di Rimini, a seguito dell’applicazione del sistema con calotta nell’area residenziale, ha incrementato la propria raccolta differenziata di 16 punti dal 44 % del 2009 al 60% attuale”. Intendendo migliorare ancora nel centro storico, “e con lo scopo principale di migliorare il decoro”, ha applicato un sistema a contenitori mobili dopo aver considerato alternative sofisticate e ascoltato attentamente l'utenza.

Consigliamo di vedersi direttamente il sito, http://recuperacentrostorico.wordpress.com/proposta-1-raccolta-porta-a-porta/ , anche per trovare  ribadito “che nella scelta di un sistema di raccolta dei rifiuti è necessario considerare diversi fattori: densità abitativa; distribuzione di utenze domestiche e non domestiche; caratteristiche della viabilità e dell’area interessata”.

Altro che “caterpillar” alla casalecchiese!

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