Le parole sono importanti,
lo ha detto uno che se ne intende. Allora fanno rabbrividire quelle
usate dal sindaco di Casalecchio per disegnare il prossimo obiettivo
della sua amministrazione in tema di rifiuti: “un esercizio
interessante” (
“Casaleccho Notizie” di maggio-giugno, p.23) .
Perche' evidenziano la distanza siderale, il gelo profondo che lo separa dai cittadini
che amministra. D'altra parte sara' in ben altri pensieri
affaccendato, visto che risulta fra i possibili candidati per la segreteria di Bologna del suo partito, e se migliaia di
suoi concittadini vivono male le sue decisioni, quisquilie.
Facciamolo anche noi,
un esercizio interessante.
Su "Casalecchio Notizie" di maggio-giugno, l'amministrazione comunale ha diffuso i
dati di raccolta della prima settimana di differenziata spinta (senza
piu' cassonetti) nella nostra cittadina, 15-21 aprile. Era ovvio per
tutti, e avevamo previsto anche noi, che i dati della differenziata
sarebbero subito schizzati in alto, succede sempre dopo l'adozione
del famigerato sistema. Naturalmente non e' un male, se prescindiamo
dal fatto che adesso a Casalecchio si vive di m...alavoglia.
C'e' pero' un particolare: i
conti non tornano.
Sostiene il Comune che fra
il 15 e il 21 aprile a Casalecchio si e' raggiunto, immediatamente e
senza colpo ferire, nientemeno che il 74% di differenziata. BUM!
Sulle pagine del suo periodico l'amministrazione riporta i pesi di
carta, plastica e organico+sfalci raccolti a Casalecchio in quelle
giornate e il confronto con lo stesso periodo del 2012. Non fornisce pero' il peso ne'
dell'indifferenziato, ne' delle altre frazioni (vetro, legno,
metallo...) che si sono ottenute: le verifiche diventano cosi' piu'
difficili. Ma tentiamo lo stesso.
L'autorevole agenzia
regionale ARPA nel suo report 2012 ha fornito la la percentuale che
la carta rappresenta in provincia di Bologna sul totale della
differenziata. Possiamo quindi approssimativamente calcolare quanto
pesa in totale la differenziata raccolta e poiche' il comune sostiene
che ha raggiunto il 74% del totale rifiuti, arriviamo ad un possibile
peso totale del “rusco” raccolto a Casalecchio nella famosa prima
settimana di passione.
Utilizziamo anche altri
metodi basati sui dati ARPA per verificare il nostro dato e arriviamo
ad una stima intorno a 180-184.000 kg di rifiuti prodotti,
compatibile con il n. dei kit distribuiti dal comune (17.355 al 20
aprile, fonte “Casalecchio Notizie”).
Adesso andiamo a vedere quanto si
sarebbe dovuto raccogliere.
Secondo ARPA 2012
(
http://www.arpa.emr.it/cms3/documenti/_cerca_doc/rifiuti/reportrifiutier2012.pdf
p.22) , Casalecchio ha prodotto in un anno 17.423.441 kg di rifiuti
totali. Dividiamo per 53 (ma si', aggiungiamone una!) e abbiamo la
produzione di una settimana. Togliamone un'esagerazione, il 30%, fra
crisi ed effetto della scomparsa dei cassonetti: Casalecchio fra il
15 e il 21 maggio 2013 avrebbe dovuto produrre, stimiamo ovviamente in via
approssimata, circa 230.120 kg di rifiuti.
Domanda: DOVE SONO ANDATI A
FINIRE 46.120,93 KG (46 TONNELLATE) DI RIFIUTI presumibilmente
prodotti e apparentemente non registrati nei dati del comune di Casalecchio?
Se calcoliamo quanto peso di
rifiuti al giorno produce in media un cittadino (dati ARPA), e' come se 5000 casalecchiesi nella prima settimana senza cassonetti non avessero versato
neanche un grammo di rifiuti coi modi imposti dal Comune.
Oppure, come e' molto piu'
probabile, e' come se un numero ancora piu' elevato di cittadini avesse versato i
rifiuti solo in parte secondo le indicazioni del comune, sversandone
altre frazioni in luoghi e con sistemi meno punitivi.
E' azzardato stimare che 7-8.000 casalecchiesi SI RIFIUTANO?
Se anche ci fossimo sbagliati del doppio, sarebbe sempre un dato enorme.
E' chiaro quindi che il
metodo e' fortemente sgradito ai cittadini, che lo evitano spesso e volentieri. Inoltre, se le nostre stime sono sufficientemente realistiche, a Casalecchio
nella prima settimana senza cassonetti la differenziata ha raggiunto non il 74%, ma circa il 58% sul totale
dei rifiuti prodotti: il metodo quindi e' non solo sgradevole, ma anche fallimentare se non raggiunge nemmeno la soglia di legge (65%).
Ecco perche' questo
frettoloso cantar vittoria, mentre si bussa alle porte dei cittadini
per riscuotere il conto di tanta efficienza, non ci piace affatto.
Tentato sulla nostra pelle l'”esperimento-Gamberini”, ci aspetteremmo
adesso non le minacce di sanzioni che escono dalle stanze di un
potere deluso, ma un po' di resipiscenza e di buon senso, modificando
il sistema come ha sempre chiesto gran parte della collettivita'
casalecchiese.
La citta' tornerebbe ad essere un luogo dove si vive volentieri e si puo' star certi che calerebbe drasticamente il turismo dei rifiuti.