Pensavamo mica di spassarcela, “serviti
e riveriti” dal nuovo “servizio” rifiuti fortemente voluto
dall'amministrazione? Pensavamo mica che, siccome adesso una parte
della discarica e' casa nostra, e una parte del lavoro sui rifiuti lo
facciamo noi con le nostre manine, si pagasse di meno? NOO!! Niente
di tutto questo!
Un occhio agli importi. Tanto per
cominciare, l'importo vero non c'e'. Ce n'e' uno provvisorio, che
dovra' essere integrato piu' avanti con un conguaglio di entita'
ignota. E, consentite questa espressione al blog, la faccenda gia' puzza di fregatura. Guardando l'importo provvisorio,
c'e' pochissima differenza in meno da quanto pagato nel 2012: cosi'
poca che il conguaglio successivo potrebbe facilmente portare a un
pagamento piu' elevato che l'anno scorso.
Solo che adesso una parte del lavoro la
facciamo noi. Solo che abbiamo avuto un peggioramento a picco della
qualita' della vita quotidiana.
Su “Casalecchio News” di maggio,
appena uscito,
si puo' leggere l'intervento molto centrato
dell'esponente di un gruppo consiliare (p.8). Non cito gli estremi
del consigliere in questione, e me ne scuso con lui benche' non lo conosca, altrimenti
accuseranno il blog di avere un pensiero critico preconcetto. “La
carta, la plastica e le altre consistenze [...] hanno un loro valore
di mercato. [...]. Il problema e' CHI ne gode: Hera SpA. In molti
comuni dove si adotta la raccolta differenziata [...] all'utente
viene riconosciuta una retribuzione per ogni sacco di rifiuto
differenziato [...] considerato che il lavoro di differenziazione
viene effettuato dal cittadino [...] e non da Hera!”
Il dato a sorpresa e' una stima fatta
dall'autore dell'articolo, che calcola in 220.000 euro il valore
della carta da macero prodotta dai casalecchiesi con la raccolta
differenziata.
Visto che la vendita del materiale che
viene differenziato dai cittadini non da' alcun vantaggio
tributario a chi lo produce, cioe' i contribuenti del
comune, e' sempre piu' necessario chiedersi quanto costa VERAMENTE
Hera SpA ai casalecchiesi.
La Tares, spiega il comune nella lettera, deve
“coprire integralmente il servizio di raccolta e smaltimento dei
rifiuti, che non e' piu' finanziabile con altre entrate”. Beh, se
le cose stanno cosi', non sara' illegale, ma appare immorale
in tempi di crisi a) adottare un sistema ad alto costo come quello a raccolta manuale porta a porta integrale, quando era possibile spendere molto meno, b) continuare a caricare i contribuenti praticamente come prima, dopo che
il deposito stradale dei rifiuti e' stato spostato nelle loro case.
I cittadini si turano il naso.
Anche troppo.
Anche troppo.
No, no, no, qui sulla legalità della cosa comincio ad avere dei dubbi. Intanto hera è una municipalizzata ..... Spa????? Prende fondi europei insieme all'amministrazione comunale per non compiere il lavoro richiesto? Anticostituzionale? E appunto tutto quello che ne deriva a CARICO dei cittadini? Io penso che siamo molto vicini, sarebbe da richiedere un consulto ad una avvocatura civile, al poter intraprendere una class-action. Potrebbe essere una valutazione stremare il comune con richieste di rimborso per cercare di obbligarlo a cambiare strada. Perché il casalecchiese non vuole opporsi alla differenziata ma a non vuole calpestata la sua dignità!
RispondiEliminaQualche dubbio sulla legittimita' di questo modo di operare da parte di soggetti pubblici o a capitale pubblico potrebbe anche sorgere. Varrebbe forse la pena di chiedere un parere a organizzazioni competenti.
RispondiEliminaNon voleva essere un commento anonimo ma non capisco il modo corretto di scegliere come firmarsi pertanto lo faccio qui adesso. Andrea Baldassarri cittadino casalecchiese inviperito.
RispondiEliminaMa tutti i bidoni che sono stati tolti' in parte nuovi, dove sono finiti? Se non ricordo male erano stati pagati dai contribuenti. E i camion ?
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