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5.5.13

E arriva pure il conto da pagare...

A 20 giorni dall'inizio del calvario del porta a porta integrale e' comparsa in buchetta la bolletta della tassa comunale sui rifiuti. Bel tempismo, complimenti.

Pensavamo mica di spassarcela, “serviti e riveriti” dal nuovo “servizio” rifiuti fortemente voluto dall'amministrazione? Pensavamo mica che, siccome adesso una parte della discarica e' casa nostra, e una parte del lavoro sui rifiuti lo facciamo noi con le nostre manine, si pagasse di meno? NOO!! Niente di tutto questo!

Un occhio agli importi. Tanto per cominciare, l'importo vero non c'e'. Ce n'e' uno provvisorio, che dovra' essere integrato piu' avanti con un conguaglio di entita' ignota. E, consentite questa espressione al blog, la faccenda gia' puzza di fregatura. Guardando l'importo provvisorio, c'e' pochissima differenza in meno da quanto pagato nel 2012: cosi' poca che il conguaglio successivo potrebbe facilmente portare a un pagamento piu' elevato che l'anno scorso.
Solo che adesso una parte del lavoro la facciamo noi. Solo che abbiamo avuto un peggioramento a picco della qualita' della vita quotidiana.



Su “Casalecchio News” di maggio, appena uscito,  si puo' leggere l'intervento molto centrato dell'esponente di un gruppo consiliare (p.8). Non cito gli estremi del consigliere in questione, e me ne scuso con lui benche' non lo conosca, altrimenti accuseranno il blog di avere un pensiero critico preconcetto. “La carta, la plastica e le altre consistenze [...] hanno un loro valore di mercato. [...]. Il problema e' CHI ne gode: Hera SpA. In molti comuni dove si adotta la raccolta differenziata [...] all'utente viene riconosciuta una retribuzione per ogni sacco di rifiuto differenziato [...] considerato che il lavoro di differenziazione viene effettuato dal cittadino [...] e non da Hera!”

Il dato a sorpresa e' una stima fatta dall'autore dell'articolo, che calcola in 220.000 euro il valore della carta da macero prodotta dai casalecchiesi con la raccolta differenziata.
Visto che la vendita del materiale che viene differenziato dai cittadini non da' alcun vantaggio tributario a chi lo produce, cioe' i contribuenti del comune, e' sempre piu' necessario chiedersi quanto costa VERAMENTE Hera SpA ai casalecchiesi.

La Tares, spiega il comune nella lettera, deve “coprire integralmente il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, che non e' piu' finanziabile con altre entrate”. Beh, se le cose stanno cosi', non sara' illegale, ma appare immorale in tempi di crisi a) adottare un sistema ad alto costo come quello a raccolta manuale porta a porta integrale, quando era possibile spendere molto meno, b) continuare a caricare i contribuenti praticamente come prima, dopo che il deposito stradale dei rifiuti e' stato spostato nelle loro case.
I cittadini si turano il naso.
Anche troppo. 

4 commenti:

  1. No, no, no, qui sulla legalità della cosa comincio ad avere dei dubbi. Intanto hera è una municipalizzata ..... Spa????? Prende fondi europei insieme all'amministrazione comunale per non compiere il lavoro richiesto? Anticostituzionale? E appunto tutto quello che ne deriva a CARICO dei cittadini? Io penso che siamo molto vicini, sarebbe da richiedere un consulto ad una avvocatura civile, al poter intraprendere una class-action. Potrebbe essere una valutazione stremare il comune con richieste di rimborso per cercare di obbligarlo a cambiare strada. Perché il casalecchiese non vuole opporsi alla differenziata ma a non vuole calpestata la sua dignità!

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  2. Qualche dubbio sulla legittimita' di questo modo di operare da parte di soggetti pubblici o a capitale pubblico potrebbe anche sorgere. Varrebbe forse la pena di chiedere un parere a organizzazioni competenti.

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  3. Non voleva essere un commento anonimo ma non capisco il modo corretto di scegliere come firmarsi pertanto lo faccio qui adesso. Andrea Baldassarri cittadino casalecchiese inviperito.

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  4. Ma tutti i bidoni che sono stati tolti' in parte nuovi, dove sono finiti? Se non ricordo male erano stati pagati dai contribuenti. E i camion ?

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